Ciao lettori,
eccoci al primo appuntamento del 2017 con la rubrica in collaborazione con Baba. Se vi siete persi il primo post, qui avete la possibilità di leggere di cosa si tratta, e magari prendere qualche spunto di lettura.
Siete curiosi di sapere cosa abbiamo combinato io e Baba?
Cara Baba,
devo iniziare questa lettera con un: GRAZIE. Lo scrivo tutto in maiuscolo perchè è solo grazie alla tua reading challenge, se ho avuto la possibilità e la spinta necessaria per leggere questo libro… e che libro!
Te l’avevo già anticipato per messaggio e tu, ovviamente, hai gongolato un po’ per la bella notizia. A volte è difficile consigliare dei libri, la viviamo male e ci sentiamo responsabili, anche perchè non tutti abbiamo gli stessi gusti. In questo caso ci sei riuscita! Ho letteralmente divorato, amato, Non avevo capito niente di Diego De Silva. Questo libro l’avevo scovato a un mercatino, ma credo una cosa come quattro anni fa, ed è rimasto in libreria per tutto questo tempo. Poi ho recuperato anche gli altri volumi della serie, giusto perchè non aveva senso avere il primo e non gli altri. Probabilmente, se non fosse per il tuo zampino, questo libro non l’avrei mai preso in considerazione… almeno per il momento. Vedi a volte la mia testa dura?
Non avevo capito niente è arrivato al momento giusto, in quella giornata così piena di stress e di vedere il bicchiere mezzo vuoto, che è riuscito a spazzare via tutto e farmi ripartire da zero. Mi ha rigenerato, dentro e fuori.
De Silva è unico, è speciale. Non so quale sia la formula magica della sua scrittura, ma è brillante, geniale, pungente e fuori di testa. Nel senso buono, ovvio. Il lettore non può rimanere indifferente di fronte a un personaggio come Vincenzo Malinconico, un mix perfetto di un uomo affetto da sindrome di Peter Pan, un marito e un padre poco preparato, e un discreto avvocato con il conto in rosso.
La sua forza sta proprio nel non raccontare qualcosa di “grande”, è racchiusa nella semplicità di questa storia, senza colpi di scena o capitoli pieni di parole per allungare il brodo.
Non avevo capito niente è il racconto di una tipica giornata, di un qualsiasi giorno della vita di Vincenzo Malinconico. Ci presenta Nives, la sua ex moglie, che lo prende e lo butta via ogni volta che ne ha bisogno. La difficoltà di essere padre di due adolescenti e accettare le loro scelte. L’incapacità di darsi un tono, sia come uomo che come avvocato, e la sua eterna precarietà, incredulo del suo potenziale e di Alessandra, la più bella del tribunale, che si prende una cotta di lui.
Un romanzo che fa sorridere e che ti tiene compagnia, un piccolo concentrato di frasi da sottolineare, di situazioni e riflessioni al limite del ridicolo e di spaccati della realtà.
L’ho letto tutto d’un fiato, quando fuori a Torino è arrivata la neve e una lastra di ghiaccio ha ricoperto la mia via. Fuori si gelava, il freddo ti entrava dentro le ossa e io mi sentivo felice. Sapevo che a casa avrei trovato un amico, che mi avrebbe scaldato con la sua bizzarra e goffa storia. Ho sorriso, ho sottolineato metà libro e ho riletto delle frasi a Luca. Mentre eravamo a letto e lui si copriva con il cuscino per poter dormire. Si è limitato a qualche “mmmh”, e l’ho preso come un segno di approvazione.
Scusa se ho parlato troppo di questo romanzo e poco della mia giornata, ma è quello che succede quando aggiungi un nuovo autore alla lista dei tuoi preferiti. Sì, esatto, è proprio così. Vedrò di recuperare il prossimo mese e di raccontarti qualcosa di più, per questa volta ti chiedo di capire i deliri di una lettrice XD
Ora non vedo l’ora di scoprire cosa mi hai scritto, clicco qui?
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