Ciao lettori,
eccoci a un nuovo appuntamento con la rubrica in collaborazione con Baba. Se vi siete persi il primo post, qui avete la possibilità di leggere di cosa si tratta, e magari prendere qualche spunto di lettura.
Siete curiosi di sapere cosa abbiamo combinato io e Baba?
Cara Baba, come stai?
Non voglio fare la solita guastafeste della situazione… ma che caldo fa? Lo so, mi lamento anche in inverno quando fa troppo freddo, però devi capire che ODIO gli eccessi. Per questo l’autunno e la primavera sono le stagioni che preferisco, anche se posso tollerare temperature alte in un luogo dove c’è un clima secco e non saturo di umiditità come nella mia amata Torino. Giuro che mi fa passare anche la voglia di fare qualsiasi cosa, e di scrivere al pc non se ne parla. Riesco solo se attacco il climatizzatore e mi posiziono in un posto strategico, magari sul divano dove c’è il passaggio dell’aria. Purtroppo dovrai sopportare ancora a lungo le mie lamentele, almeno finchè non arriverà agosto e finalmente potrò godermi le mie vacanze tra un tuffo e una passeggiata lungomare…
Mentre sono qui che conto i giorni che mancano alla mia partenza, vorrei raccontarti di un libro che mi ha tenuto compagnia in quest’ultimo periodo. Si tratta di un romanzo edito dalla Leggereditore e che già dal titolo aveva catturato la mia attenzione, sto parlando di Ogni cosa a cui teniamo. Ne avevi sentito parlare? Sono certa che, da attenta lettrice, avrai visto qualche foto o link rimbalzare tra i tuoi contatti su facebook. Non ti voglio rovinare la lettura, nel caso in cui vorrai leggerlo, ma sento il bisogno di dirti che la storia di Aimee, la protagonista, ti entrerà nel cuore fin dalle prime pagine. L’inizio è drammatico, amaro come una cattiva medicina, di quelle che da bambino detestavi prendere, e ti mostra come un lieto evento possa trasformarsi in una tragedia. Non doveva andare così, no, in quella chiesa Aimee avrebbe detto di sì al suo futuro marito e invece deve accoglierlo all’altare dentro una bara. Un terribile e tragico incidente ha deciso per loro, ma una medium criminologa, spuntata all’improvviso nel giorno del suo funerale, le assicura che James non si trova dentro quella bara. Lui è ancora vivo e lei deve trovarlo. Questa è la premessa per un romanzo che mette in discussione tutto. Se stessi, i sogni, quello in cui crediamo, chi siamo, e le persone che amiamo o che amavamo. Non esistono strade giuste o sbagliate da prendere, esiste solo il presente e quello che proviamo in quel preciso istante. Il tempo cambia le cose e cambia anche noi, e non sempre rimanere legati al passato significa vivere per davvero. A volte, quel passato, bisogna lasciarlo andare per far posto a qualcosa di più grande, qualcosa che, in fondo, ci meritiamo. Aimee lo sperimenterà molto presto sulla sua pelle, quel doloroso ricordo che la culla ogni notte prima di addormentarsi e che si scontra con la realtà. Quella realtà che aveva tanto immaginato ma che non è stata così generosa… o forse sì? Una lettura speciale, fatta di salti temporali e di corse a perdifiato tra batticuori e sospiri. Un elettroencefalogramma mai piatto, ma ricco di colpi di scena e di sorprese inaspettate.
Credo che ti piacerà! Magari lo porto con me la prossima volta che ci vediamo, così puoi leggerlo quando avrai tempo e quando ne sentirai il bisogno. Perchè sono convinta che ogni libro ci chiami quando è giunto il suo momento, altrimenti è capace di restare sullo scaffale in attesa di quel momento. Magari anche dopo mesi o anni. E per smorzare questa attesa direi di organizzare molto presto una cena. Che ne dici?
Ti ho trattenuta anche fin troppo e adesso non vedo l’ora di correre nel tuo blog per leggere la tua lettera. Clicco qui, giusto?
Carissima ciao! No, ammetto pubblicamente la mia ignoranza: è la prima volta che sento parlare di questo libro! Mamma mia come sto navigando poco, sarà sicuramente il caldo. Io una volta invece ero “eccesso” o tutti bianco o tutto nero. O mare tropicale o ghiacciai sperduti, invecchiando mi sono ridimensionata e ho iniziato ad amare le mezze misure. Per la Cena…direi che l’idea è meravigliosa, quindi guarda il cellulare perché ti sto scrivendo!