Ciao lettori,
eccoci a un nuovo appuntamento con la rubrica in collaborazione con Baba. Se vi siete persi il primo post, qui avete la possibilità di leggere di cosa si tratta, e magari prendere qualche spunto di lettura.
Siete curiosi di sapere cosa abbiamo combinato io e Baba?
Cara Baba, come stai?
Tu lo sai che io e la mia pressione bassa non andiamo d’accordo, vero? Questo caldo afoso mi sta mettendo a dura prova, anzi, a durissima prova! Per fortuna che in casa ho il santo climatizzatore, perchè sennò rischiavo di trovarmi sul pavimento a fare compagnia al cane. Che, tra l’altro, anche lui ringrazia per il climatizzatore. Purtroppo, per colpa di questo caldo, ha patito tantissimo anche la mia pilea peperomia. L’unica piantina che ero riuscita a tenere in vita, almeno fino a qualche giorno fa, e che adesso ha perso qualche fogliolina ed è tutta striminzita. Ci credi che mi è venuto il magone? Credo di aver contribuito a farla peggiorare cambiando il vaso e terra in estate 🙁 Dovevo aspettare l’inverno. Povera Pilea!
Per riprendermi da questo shock, ho pensato bene ( o male) di iniziare una lettura che insegna a prendersi cura di noi stessi e delle piante. Pessimo tempismo? Forse, però sono contenta di averlo fatto.
Il libro in questione è Il giardino dei piccoli inizi di Abbi Waxman, edito da Piemme. Si tratta di un’uscita recente che non è passata inosservata ai miei occhi, e che mi ha catturato fin dal titolo e dalla copertina. Non è facile parlare di questo romanzo, forse perchè il tema del dolore è un argomento che tocca un po’ tutti, ma in modo diverso. Non credo esista un dolore più importante di un altro, ogni dolore porta dolore, ma esiste una differenza nel modo in cui lo affrontiamo. Lilian lo sa bene, da quando un incidente ha strappato la foto della famiglia felice e le ha portato via il suo adorato marito. In un attimo si è trovata in una casa troppo grande, in un letto troppo vuoto, a indossare una gonna e un pantalone per crescere le due bambine. Gli anni passano, ben tre, e Lilian, grazie anche all’aiuto della sorella, è riuscita ad andare avanti e a guardare il suo presente con occhi diversi, ma in qualche modo ancora rassegnati all’idea di trovare un nuovo amore. Spesso la vita è imprevedibile e rimescola il proprio destino, ed è proprio quello che capiterà a Lili quando avrà la possibilità di frequentare un corso di orticoltura. Un corso che non avrebbe mai, e sottolineo mai, preso in considerazione se non fosse stata “obbligata” dal lavoro. Lei, però, non può sapere che quel corso sarà la sua àncora di salvezza.
Il giardino dei piccoli inizi è un libro delicato, struggente, ironico e reale. Conserva tutte quelle caratteristiche che rendono speciale un libro, affronta argomenti scomodi in modo del tutto naturale e umano, cercando di non appesantire i contenuti ma di scuoterli un po’. L’autrice deve essere dotata di un forte senso dell’umorismo, perchè ha saputo dare vita a dei dialoghi davvero frizzanti, che spesso ho dovuto ridacchiare a bassa voce per non farmi sentire. Non ti dirò che sarà facile affrontare la lettura di questo romanzo, ma posso dirti che ne uscirai rafforzata. Spesso occuparsi di qualcosa, anche quella che meno immaginavamo, può diventare il nostro punto di forza o punto di partenza. Questo è il romanzo che consiglierei a ogni donna e a chi ha smarrito la sua strada, perchè esiste sempre un nuovo inizio dopo la parola fine.
Ora sono davvero curiosa di correre a leggere la tua lettera. La trovo qui, vero?
Leave a Comment