L’esordio di Chandler Baker racconta la storia di quattro donne, Sloane, Ardie, Grace, Rosalita e di come le loro azioni porteranno a delle inevitabili conseguenze dai risvolti tragici.
Sono amiche, mamme, colleghe e grandi lavoratrici, ma con un unico grande difetto: sono donne. Perché Le ribelli è un libro attuale, che fa riflettere e aprire gli occhi, mettendo in luce uno spaccato della realtà: il sessismo sul posto di lavoro.
L’uguaglianza uomo-donna è ancora molto lontana, e lo sanno bene le nostre protagoniste che vivono sulla loro pelle le difficoltà che molte donne incontrano sul luogo di lavoro. Come essere vittime di molestie sessuali, la paura di comunicare la maternità e la differente retribuzione dai colleghi maschi.
E tutto per colpa di un cromosoma Y.
Il risultato è la combinazione perfetta di un thriller e di un libro di narrativa contemporanea, che ruota attorno alle vicende di quattro donne e approfondisce il tema del maltrattamento in un ambiente dominato dagli uomini. La storia si alterna tra passato e presente, il crimine viene svelato subito, ma sarà compito del lettore recuperare, pezzo dopo pezzo, tutti i tasselli mancanti per arrivare a scoprire il colpevole e il movente.
Geniale l’idea di scrivere interi capitoli in stile interrogatorio di polizia, perché permettono al lettore di entrare nel vivo della storia e vivere la lettura a 360 gradi.
Però una nota stonata c’è: non si può vendere come thriller. In quanto un lettore può rimanere deluso per la mancanza degli elementi tipici di un thriller. Le mie aspettative non sono state del tutto confermate, mi aspettavo di trovarmi davanti a un thriller avvincente, elettrizzante, ricco di colpi di scena e invece si è rivelato una via di mezzo che punta più a giocare con le ingiustizie e le emozioni. Il risultato è una lettura a tratti lenta e con alcune pagine di troppo, il rischio è quello di abbandonare la lettura prima di arrivare al cuore della storia.
Il mio consiglio è, nel caso dovesse succedere, di insistere e arrivare all’ultima pagina, perché sarà un viaggio che sarete contenti di aver affrontato.
Un punto a favore è la prosa, così scorrevole e diretta che arriva dritta al punto. Non ci sono esitazioni, solo la voglia di far ascoltare al mondo il grido di protesta. Ascoltatelo.
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