Buonasera lettori, come state?
Oggi voglio parlarvi di un romanzo che ho letto a luglio e che mi ha lasciato un po’ l’amaro in bocca. Il perchè è molto semplice ed è qualcosa che, almeno nell’ultimo periodo, mi succede molto spesso. Quando amo il romanzo di un determinato autore, nutro sempre importanti aspettative sulle sue future pubblicazioni. Purtroppo è così, perchè la penna di quell’autore ha lasciato un segno indelebile dentro di me, e quindi spero di provare la stessa emozione con le storie successive ( o precedenti, dipende da quanti libri ha pubblicato l’autore e con quale inizi a conoscerlo).
Avevo letto tempo fa L’isola delle farfalle, un romanzo che consiglio a tutti perchè racchiude qualcosa di davvero speciale, è un romanzo che vi trascinerà in una storia senza tempo, in una storia che parla dritta al cuore e che vi farà innamorare dei suoi personaggi.
Così ho iniziato Un’estate magica piena di entusiasmo, convinta di ritrovare la stessa magia dell’isola delle farfalle… e invece…
Premetto, il romanzo mi è piaciuto, ha tantissimi aspetti positivi ed è scorrevole, fresco e perfetto per questa stagione, ma non è scattata la “scintilla”. Ora vi spiegherò meglio.
In questo romanzo abbiamo due protagoniste femminili, che sono rispettivamente nipote e zia.
Larissa è una donna matura, che si è allontanata dalla città per rifugiarsi nel suo “angolo di paradiso”, in mezzo alla natura, tra campi di more, animali e paesaggi mozzafiato. Si dedica alla sua vera passione: l’arte. Per lei l’arte è un po’ come la coperta per Linus, un momento speciale dove potersi sentire viva e protetta. Crea scarpe dipinte a mano per le future spose, ed è un lavoro talmente particolare che mi ha colpito fin da subito. E il lettore scoprirà presto che, dietro a questo mestiere, si nasconde una delusione d’amore che l’ha profondamente segnata, e che Larissa si ostina a rimanere legata.
L’altra donna del romanzo è Wiebcke, ed è sua nipote. Compare nella vita di Larissa senza preavviso, come un fulmine a ciel sereno, entra nella sua casa spezzando la routine alla quale era abituata. Anche Wiebcke è una donna che fugge, ma lei sta scappando dal suo presente per ritrovare un po’ se stessa.
In questo romanzo abbiamo due donne messe alle strette, due donne totalmente diverse ma unite da un filo sottile. Due donne che la vita ha messo alla prova e ora tocca a loro fare la prima mossa.
Il rapporto tra le due donne è approfondito e mi ha ricordato la caratterizzazione dei personaggi che tanto avevo amato nell’altro suo romanzo. Corina è brava, e lo è davvero anche nel raccontare al lettore il legame che lega due persone. E quello tra Larissa e Wiebcke mi è arrivato con tutte le difficoltà del percorso, cosa che non ho sentito con i due uomini, Cristoph e Michael, che entrano in contatto con le due protagoniste.
Ho percepito un po’ di fretta, il voler raccontare troppo in poche pagine. Forse è questa la pecca maggiore. Il romanzo è un concentrato di una storia che poteva avere un grandissimo potenziale se sviluppata in più capitoli, e con maggiore approfondimento di alcune situazioni che ho trovato “prevedibili”.
In un ‘estate magica ho percepito una carenza di emozioni, non sono riuscita a entrare in sintonia con tutti i personaggi e non ho trovato grossi colpi di scena. Niente che potesse farmi dire: WOW!
Nel complesso è un romanzo che si lascia leggere e che saprà regalarvi una storia ben scritta. Perchè tutto si può dire ma non che la penna della Bomann sia carente nel linguaggio e nella capacità di descrivere minuziosamente tutto quello che la sua mente sta creando. Il lettore lo sente, lo vede e riesce a immaginarlo. Ed è come averlo davanti ai nostri occhi, e sono pochi gli autori che riescono a regalarci questo.
Quindi mi sento di promuoverlo ma con qualche perplessità. Confido nel prossimo.
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