Lo so, siamo a Ottobre e il freddo bussa alla porta e c’è odore di castagne nell’aria, ma il blog è rimasto fermo a questa estate. O meglio, l’aggiornamento delle mie letture è rimasto fermo a qualche mese fa. La maggior parte delle persone divora libri in vacanza, e poi ci sono io che, invece, al mare non riesce proprio a leggere. Però una cosa positiva in tutto questo c’è: sono stata fortunata con le mie letture.
Teresa Papavero e la maledizione di Strangolagalli è il secondo romanzo che leggo di Chiara Moscardelli, autrice che ha all’attivo diversi romanzi di successo. Titolo lungo e singolare, copertina colorata che cattura il lettore e una storia che promette di vestire i panni di Sherlock Holmes o di Jessica Fletcher, se preferite.
Torniamo al romanzo… chi è Teresa Papavero?
Donna, quarant’anni, disoccupata, anche se a intuito e memoria non la batte nessuno, look stravagante, impacciata, nessuna famiglia del Mulino Bianco all’orizzonte, soprattutto con una madre che è scomparsa e un padre che non perde occasione per farla sentire una nullità, e un totale fallimento con gli uomini.
Dopo l’ennesimo lavoro sbagliato, forse il sexy shop non era una buona idea, non le resta che tornare nel suo paese d’infanzia Strangolagalli, e tentare la fortuna con l’apertura di un bed&breakfast insieme alla sua migliore amica. Tutto bene, per modo di dire, se non fosse per un “piccolo” imprevisto: un suicidio inaspettato.
Avete letto bene, la nostra Teresa era pronta per il suo appuntamento galante. L’uomo che aveva conosciuto online l’aveva invitata a casa sua e l’attimo dopo aveva deciso di buttarsi giù dal balcone. Le indagini si concentrano proprio su Teresa, visto che era l’unica persona presente nell’appartamento, ma lei ha un ottimo alibi… è solo un po’ complicato da far credere anche alla polizia. Soprattutto quando ti ritrovi a dover collaborare con un poliziotto come Leonardo Serra che, credetemi, avrà anche modi di fare un po’ discutibili, ma a fascino non lo batte nessuno. Le cose, se non fossero già messe male, si complicano con l’arrivo dell’ex fidanzato di Teresa, ora conduttore di successo, che indaga sulla scomparsa di una delle clienti del B&B.
La nota positiva di questo romanzo è che mette il buon umore, è leggero e buono come il pane appena sfornato, spassoso, con una buona dose di humor e la giusta percentuale di giallo e mistero che lo rende davvero piacevole. Un giallo condito di rosa, o un rosa condito di giallo, dipende dai punti di vista, ma poco importa quando ci troviamo davanti a una storia che promette sorrisi, batticuori e qualche colpo di scena. Poi Teresa, la nostra protagonista, è davvero un bel personaggio sopra le righe, che oltre a essere apparentemente impacciata e fuori luogo, nasconde una determinazione, furbizia e intelligenza non indifferente. Un romanzo dalla corazza leggera, ma con temi forti all’interno. Consigliato a chi cerca l’avventura, ma senza prendersi troppo sul serio.
Grazie Alessandro!https://www.vetbizresourcecenter.com/
Mi piacciono i gialli conditi di rosa! Ci dovrei fare un pensierino!