Finalmente Serpent & Dove è arrivato in Italia, il primo volume di uno dei fantasy più attesi del 2020. Sarò sincera, pur non amando tanto il genere, complice una cover da 10 e una trama super intrigante, ho accolto questo libro piena di entusiasmo e con la giusta dose di aspettative. E forse, da una parte, è stata questa la mia salvezza.
Ambientato a Belterra, durante il periodo della caccia alle streghe, Serpent & Dove racconta l’impossibile convivenza tra l’ordine religioso degli chasseurs e quello delle streghe. Ed è in questo clima pieno di tensione e di orrori che, appunto, Lou e Reid si incontreranno e si uniranno, per obbligo, in matrimonio. E non sarà facile per la nostra Lou nascondere la natura della sua identità.
Un debutto che scorre bene, una scrittura diretta e capace di trattenere, e non è assolutamente una cosa scontata, soprattutto perché ci troviamo di fronte a un romanzo d’esordio. Si divora, si sorride e si fa il tifo per una protagonista che non vuole essere etichettata negativamente alla parola strega, perché sarà proprio lei a insegnarci che non si può sempre generalizzare quando si parla di cattivi e del male. Ed è proprio Lou il punto di forza di questo libro, che riesce a diventare tua amica e raccontarti il suo punto di vista.
Romance e magia, questi sono i due elementi chiave della storia che, purtroppo, l’autrice ha dosato in maniera spesso sbilanciata, con la conseguenza di dare più importanza alla sfera romantica e poco a quella magica. Un errore che ha tentato di rimediare sul finale, concentrando in pochi capitoli tutta l’azione e l’approfondimento fantasy che è mancato in tutta la parte precedente.
L’autrice ha gettato delle buone basi per costruire una storia solida, e per buona parte della lettura è stato così, ma le fondamenta non erano così forti per durare a lungo. Una trama che è rimasta sempre chiusa in una sola direzione, senza provare a osare e andare oltre. Questo è stato uno dei limiti più grandi dell’autrice, quello di promettere al lettore una storia che non rispetta le premesse fatte. Un vero peccato.
Resto in attesa, con la speranza di un seguito così forte e coinvolgente da pareggiare i conti in sospeso.
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