Oltre il bosco è il tipico esempio di un libro che ti colpisce ancora prima di leggere la trama. La casa editrice Rizzoli ha puntato tutto su un cavallo vincente, quello di mantenere la copertina originale capace di mandare in brodo di giuggiole qualsiasi lettore. Per una volta ho messo da parte la mia diffidenza non solo verso il genere, ma anche per le protagoniste under 18 che, lo ammetto, non sono il mio forte, e mi sono lanciata in questa favola dark.
Ma veniamo alla trama. Alice è una ragazza di diciassette anni in continua fuga da una sfortuna che sembra non abbandonarla mai. In questi continui spostamenti, dove non può mai mettere radici, può contare sulla presenza costante di Ella, la madre che la tiene al sicuro e lontana dalla nonna Althea Proserpine. Una donna che Alice non ha mai incontrato, e che ha imparato a conoscere solo grazie al suo libro “Racconti dell’oltremondo”, ormai fuori catalogo e tra i più richiesti. E poi c’è quel fatto curioso. Althea vive da sola a Hazel Wood, una gigantesca villa nel cuore della foresta per tenersi lontana dai lettori più curiosi. O almeno così dicono. E un giorno, così senza preavviso, Ella sparisce e Alice dovrà essere brava a fare affidamento al suo sesto senso, a una buona dose di coraggio e qualche piccolo aiuto per ritrovarla.
Oltre il bosco è un Young Adult che mescola fiaba e horror, perché in questo caso bisogna dimenticare le favole della buonanotte che ci raccontavano da bambini e varcare la soglia di un mondo oscuro, pieno di cattive intenzioni, di personaggi di dubbia bontà e terribili segreti. Una storia all’apparenza piena di potenziale, che si intreccia tra mondo reale e fantastico, superando di gran lunga ogni immaginazione. Se la prima parte è riuscita a catturare la mia attenzione e fornirmi tutti gli strumenti per affrontare Hazel Wood, purtroppo la seconda è stata un totale fallimento e una faticaccia, come fare una camminata in salita con un tacco 12, uno zaino pesantissimo sulle spalle e sotto il sole in piena estate. Poco convincente, lenta e quasi per nulla piacevole. Ho avuto una strana impressione, come se l’autrice si fosse affidata a una collega per alternarsi i capitoli. Molti elementi sono vincenti, ma tutto il resto non è riuscito a conquistarmi.
Giuro, sono partita con tutti i buoni propositi del mondo, volevo amarlo e consigliarlo, ma purtroppo neanche la positività ha fatto la differenza e resto insoddisfatta, portando a casa una sufficienza e nessun ricordo in più nel cuore. Ho fatto fatica ad affezionarmi ai protagonisti, non solo alla giovane Alice, ma proprio a tutti. Una vera e propria epidemia di antipatia e incompatibilità che ha rallentato in più punti la lettura. Mi dispiace ammetterlo, ma la bellezza della cover resterà l’unica cosa indelebile di questo romanzo.
Leave a Comment