Ciao lettori, come state?
Nell’ultimo periodo sono stata poco presente nel web e non ho aggiornato il sito (mea culpa), ma devo dire di aver letto TANTISSIMI libri e non vedo l’ora di parlarne con voi.
Il romanzo di oggi è un titolo che avevo segnato già diverso tempo prima dell’uscita e che desideravo leggere per la sua trama originale e perfettamente in linea con i miei gusti.
Continuerò a ripeterlo all’infinito: IO AMO le pubblicazioni di GARZANTI. Credo che sia una delle più valide case editrici italiane che dedicano cura, attenzione e amore per i piccoli dettagli ( che poi così piccoli non sono). Un titolo azzeccato e che incanta il lettore, una cover dai colori pastello e in sintonia con l’estate in arrivo. Direi che il libro è stato confezionato in maniera eccellente per essere messo sul mercato e arrivare a noi lettori.
Lo strano viaggio di un oggetto smarrito è la storia di Michele, un capostazione che vive in una piccola casetta all’interno della stazione di Miniera di Mare. Barricato e al sicuro tra oggetti dimenticati, tra il profumo di un vecchio sedile in pelle e vagoni impregnati di storie, tra quelle mura che un tempo erano il nido d’amore dei suoi genitori. Un lavoro tramandato da padre in figlio, così Michele continua l’attività del padre per non dimenticare quello che lui è stato e quello che lui gli ha insegnato. Un padre con il cuore e le ali spezzate, un padre che ha ricoperto anche il ruolo della madre fuggita tanto tempo fa, quando Michele era ancora un bambino. Nessun biglietto, nessuna motivazione e nessuna scusa, solo un oggetto che decide di portare con sè e che apparteneva a Michele: il suo diario.
Michele raccoglie, ogni sera, tutti gli oggetti dimenticati nelle carrozze, restati incastrati tra i sedili, rotolati a terra o caduti dalla tasca per la fretta di scendere dal treno. Sa che nessuno verrà a ritirarli, ma per Michele sono un tesoro prezioso. Oggetti appartenuti a qualcuno e che lui ha il dovere di proteggere e tenere al sicuro.
La vita di Michele scorre serena, fissa nella sua routine e in tutti quei gesti che ripete all’infinito, fino al giorno in cui ritrova il suo diario. Quel diario che aveva portato via la madre e che ora, per qualche strana magia, è ricomparso proprio sul treno.
Elena è una ragazza fragile, un’anima smarrita ma con la determinazione di combattere per raggiungere la felicità. Lei affronta il dolore di petto, non vuole più essere come Michele e costruire muri di mattone per difendersi dalle persone e dal mondo. Lei, no, è diversa. E sarà proprio il destino a condurla fin da Michele per aiutarlo nel suo viaggio. Un viaggio alla ricerca della madre e nel ritrovare se stesso. Quell’uomo che è rimasto fermo con la testa e con il cuore a tanto tempo fa.
«Michele mi sa che sei daltonico.»
«No. Sei tu che mi cambi i colori della vita»
Ho divorato questo romanzo in un giorno e mi sentivo parte integrante della storia. Per tutto il tempo ho avuto l’impressione di conoscere Michele ed Elena da sempre, ma anche tutti gli altri personaggi che affollano le pagine di questo incredibile viaggio. Una varietà di colori, di caratteri, di sensazioni, di abitudini, di sogni, di rimpianti, di dolori occupano le pagine di questo romanzo, ed è un qualcosa che ti fa sentire “a casa”, è un qualcosa che ti fa respirare l’aria satura di emozioni contrastanti che evaporano dalle pagine di carta.
Lo strano viaggio di un oggetto smarrito è una favola moderna ritoccata, dove il principe non lotta per rapire il cuore della sua bella, ma lotta prima per se stesso e per ritrovare quel fanciullo che è ancora dentro di sè. Una favola che prima toglie tutto e poi ti dona in altra forma, forse anche migliore di come ci saremmo immaginati. Perchè la vita non dimentica, perchè la vita ti obbliga a cambiare la tua strada, ma c’è sempre una via che non usa la ragione ma che segue il cuore… ed è spesso quella da seguire.
Un libro che non può mancare nella vostra libreria o sopra il comodino, un romanzo che riuscirà a conquistarvi fin dalle prime pagine.
Leave a Comment