Non so cosa verrà fuori da questa recensione e non so cosa riuscirò a dirvi o a trattenermi dal dirvi. Mi assumo ogni responsabilità. Il problema è che vorrei raccontarvi tutto, descrivervi ogni microscopico sviluppo nel modo più minuzioso possibile e spiattellare così l’intera fine del libro. Perchè, lettori cari, dovete capire che questo libro è un esordio con i botti!
Quasi 800 pagine che scivolano via in un soffio e che ti restano dentro, le vivi in pieno dalla prima all’ultima.
Questo romanzo è più letale di una droga e, io che non fumo neanche una sigaretta, mi ha reso dipendente. Ero come manipolata, non riuscivo e non volevo smettere di leggere, ogni pagina chiamava la seguente e io non potevo chiudere il libro e addormentarmi. Ero davvero arrabbiata con me stessa: santo cielo, non potevo abbandonare un libro del genere!
Volevo assaporarlo, gustarmelo, viverlo fino alla parola fine.
Questa è una di quelle letture che ti lasciano con la bocca aperta, come un deficiente, e ti colpiscono come un schiaffo in pieno volto per la sua genialità.
Non è quella come nel libro L’amore bugiardo, ma per differenti motivi lo batte, e anche tanto.
Un romanzo davvero ben confezionato con tanto di fiocco rosso, ti rapisce con il suo ritmo incalzante e l’intreccio delle vicende che si snodano nei vari capitoli. Scritti bene e mai lento, banale e noioso.
La verità sul caso Harry Quebert è la storia di due amici, di due uomini, uniti da un’amicizia prettamente letteraria. Harry Quebert è l’insegnante mentre Marcus Goldman è l’allievo.
Arriva quel momento fatidico nella vita di uno scrittore, quello dove non riesci a scrivere una sola pagina del tuo nuovo romanzo. Ci provi ma nulla. Marcus conosce bene quel momento e può trovare aiuto solo nel suo professore Harry, se non fosse che è accusato di un omicidio avvenuto nel 1975.
Il cadavere della giovane Nola Kellergan è stato ritrovato nel giardino della proprietà di Harry Quebert, accanto al manoscritto del suo romanzo d’esordio e best seller dalla fama mondiale. Il caso irrisolto si riapre dopo 33 anni e mette alla luce l’amore tra uno scrittore adulto e una cameriera di soli 15 anni.
Tutte le accuse ricadono su di lui, ma Marcus vuole vederci chiaro e inizierà la sua indagine privata che scuoterà polveri e segreti nella cittadina di Aurora.
Marcus non sa di essere nell’occhio del ciclone e si renderà conto che questa faccenda è molto più grande di quel che immaginava.
Un giallo mozzafiato, ricco di colpi di scena e un ritmo narrativo davvero strepitoso.
Un libro che ti accompagna nelle indagini, diventi un investigatore oltre che lettore, e puoi interagire anche tu perchè l’autore non lascia niente per strada. Ritorna su alcuni avvenimenti, li spiega attraverso diversi punti di vista e ti lascia libero di poter farti una tua idea. Chi è il vero assassino?
Le versioni mutano di continuo e la verità è ben lontana da quella che immaginiamo. Quindi, occhi aperti e attenzione ai particolari.
La verità sul caso Harry Quebert è davvero un buon giallo, perchè tiene alti i sospetti senza concentrarli su un solo personaggio, ma su tanti fino alla fine. Ci gira intorno e fa un viaggio lunghissimo, attraverso il racconto di ogni protagonista, e fa in modo che il lettore possa essere attirato o meno dalla loro versione dei fatti.
Io resto basita dalla quantità di recensioni negative, non posso davvero crederci. Questo libro è una piccola perla e vorrei tanto, ma davvero tanto, averlo scritto io.
proprio qualche giorno fa mia cognata mi ha prestato la sua copia di questo libro che sicuramente acquisterò…lo voglio leggere da tantissimo, la tua opinione non fa che accrescere il desiderio di iniziarlo 🙂