Ciao lettori,
oggi voglio parlarvi di un thriller che ho letto qualche settimana fa e che mi ha costretto a fare le ore piccole. Lo so, non dovrei leggere questo genere prima di addormentarmi, ma nell’ultimo periodo riesco a ritagliarmi un po’ di relax soltanto di sera.
La coppia perfetta mi ha incuriosito per due motivi: il primo è legato ai thriller che sono citati sulla fascetta ( che ho anche letto e amato) e il secondo perchè sono da sempre affascinata dalle storie che mettono in luce i retroscena di quelle “coppie troppo perfette”.
La casa editrice Nord consiglia la lettura a chi ha amato L’amore bugiardo e La ragazza del treno, ma posso dirvi che, tranne il tema della coppia sposata, non ho trovato altri elementi che potessero collegarli tra di loro. Sì, è vero, crea dipendenza ma… partiamo con ordine.
Jack e Grace sono marito e moglie. Lui è galante, affascinante ed è un facoltoso avvocato. Lei è riservata, sofisticata e una moglie perfetta sotto ogni aspetto. Insomma, una Mary Poppins con la fede al dito.
Quante volte le apparenze portano a conclusioni affrettate? E quante volte la perfezione si è solo rivelata essere sinonimo di insoddisfazione?
Queste sono le domande che portano il lettore a mettere in moto tutti i meccanismi del cervello, cercando di separare quello che gli occhi si impongono di vedere e quello che gli occhi dovrebbero vedere.
La verità, nuda e cruda, spesso non vuole essere trovata. Si cela dietro a delle bugie, a una maschera da indossare per crearsi un personaggio e per creare una vita che, in fondo, è davvero imperfetta.
Questo romanzo mette in luce una coppia sposata che sperpera sorrisi, che organizza feste private, che ogni passo viene fatto solo se è presente l’altra metà, che si mostra agli amici in tutta la sua apparente e idilliaca perfezione. Una perfezione quasi accecante, da non permettere alle altre persone di poter scavare dietro quella facciata per scoprire che è piena di crepe.
Probabilmente Grace maledice il giorno in cui ha incontrato Jack. Quell’uomo così premuroso, così affascinante che ha preso per mano sua sorella e e l’ha fatta volteggiare tra le note di una canzone. Come si può mettere a tacere il pulsare del proprio cuore di fronte a un uomo che ti accetta per quello che sei e per il “fardello” che sei costretta a portarti dietro?
Siamo di fronte a un thriller psicologico spietato, crudele, che si nutre delle paure delle sue vittime. Non si accontenta mai, non è mai sazio. Attraverso il personaggio di Jack, l’autrice incatena il lettore alle pagine e lo priva di ogni emozione positiva. Prevale la rabbia, il disgusto, l’irrefrenabile voglia di entrare in quella villa e cambiare il corso degli eventi. Di vendicarsi.
Devo ammettere che la prima parte del libro l’ho divorata in pochissime ore, non riuscivo a smettere perchè volevo sapere di più, ma poi è arrivata la delusione. Sì, purtroppo quel finale non sono riuscita a digerirlo. Non so se è stata una scelta voluta o è stata una mia sensazione, ma era come se l’autrice avesse fretta di trovare un modo per terminare il romanzo. Ho apprezzato gli strumenti che ha fornito a Grace per ribaltare la situazione ma non giustifico il modo in cui ha scritto la parola fine. Mi aspettavo qualcosa di più, ancora un altro colpo di scena per farmi dire “Wow, un thriller mozzafiato fino alla fine”.
Questo è il mio parere di lettore e un giudizio soggettivo, probabilmente per altri non sarà lo stesso. Nel complesso mi sento di consigliarlo, a prescindere da questo finale, perché non ha niente da invidiare ad altri thriller. L’autrice è davvero brava nel mantenere alta l’attenzione e far cadere il lettore nella trappola da lei creata. Una trappola che si mostra pagina dopo pagina, in un crescendo di tensione e di nervi a fior di pelle. Quale segreto si nasconde dietro il cancello di quella villa sfarzosa e perché Grace non ha un cellulare, non può vedersi con le sue amiche e ha dovuto abbandonare il proprio lavoro?
Non vi resta che leggerlo per scoprirlo.
Lo leggerò, non so quando, ma lo leggerò e ti farò sapere!
curiosa di sapere cosa ne penserai 🙂