Ciao lettori,
oggi voglio parlarvi di un libro che ho letto circa due anni fa. Mi sembrava opportuno rispolverare la recensione per l’uscita a breve del film, diretto da Tim Burton, che sto aspettando carica di curiosità. Avrò visto quel trailer almeno venti volte, praticamente fino alla nausea, e ogni momento libero controllo il calendario per contare i giorni che mancano. Ve lo giuro, credo che non riuscirò a resistere ancora a lungo!
Di quale libro sto parlando? Ovviamente del famosissimo La casa per bambini speciali di Miss Peregrine, scritto da Ransom Riggs, con quella copertina favolosa effetto anticata che ritrae una bambina. La ragazzina in questione è solo uno dei tanti personaggi dotati di poteri speciali che incontreremo durante la lettura.
Le prime pagine del libro sono occupate dai racconti di Abe, un uomo anziano a cui piace raccontare una storia un pò speciale al suo nipote Jacob. Si tratta di una storia tanto bella quanto terribile, tanto irreale quanto reale.
La favola narra la storia di una casa situata su una piccolissima e sperduta isola e abitata da bambini speciali, alcuni orfani ebrei proprio come Albe, rifugiati tra quelle mura durante la guerra.
I bambini in questione sono speciali perchè dotati di poteri straordinari e fuori dal normale. Troveremo un ragazzo invisibile, una bambina che levita ed è costretta a mangiare legata alla sedia per non volare via, una ragazza capace di generare fuoco e c’è anche chi ha nello stomaco uno sciame di api che fuoriesce non appena spalanca la bocca. Ah, non dimentichiamo chi ha i denti posizionati nella parte posteriore della testa e nascosti dai capelli.
Jacob ha sempre fatto fatica a credere alla versione raccontata dal nonno, e pensare seriamente all’esistenza dei bambini speciali e dei mostri che li minacciavano. Tutto cambia quando Abe chiama urgentemente il nipote per informarlo che i mostri l’hanno trovato. Purtroppo Jacob non arriva in tempo per potergli salvare la vita e suo nonno morirà sussurrando parole confusionarie.
Così Jacob inizia il suo viaggio, accompagnato dai ricordi delle storie del nonno, e va alla ricerca di quella casa per bambini speciali per trovare il filo conduttore tra la sua morte e quelle parole rivelate in fin di vita. Con enorme sopresa scoprirà che ogni singola parola, ogni singolo bambino e ogni singolo episodio raccontato dal nonno, è realmente esistito e ora anche lui è in pericolo perchè i mostri lo stanno cercando.
La casa per bambini speciali è un libro molto, e ripeto la parola molto, particolare. Lo è già per la sua “confezione”, sia intesa come copertina che come parte interna. Infatti, oltre ai vari capitoli, troveremo diverse fotografie in bianco e nero che servono a descrivere al meglio i protagonisti e le vicende narrate. Alla fine del libro l’autore ci tiene a precisare che si tratta di foto autentiche dell’epoca, alcune leggermente modificate per rendere i personaggi più vicini a quelli della narrazione. Inutile aggiungere “che paura!”.
La casa per bambini speciali è una breve favola dark, abbandoniamo l’idea di quelle fiabe a lieto fine che ci raccontavano da bambini, perchè in questo caso viene unito l’elemento magico e fantastico, a quello del malvagio e cupo. Devo essere sincera: non mi sono mai annoiata. Anzi, si tratta di una lettura davvero piacevole, scorrevole e assolutamente originale.
Il finale del libro lascia l’amaro in bocca, qualcosa che rimane in sospeso, proprio perchè si tratta di un romanzo non autoconclusivo. Non preoccupatevi, la Rizzoli ha pubblicato anche il seguito… quindi, niente scuse se volete tuffarvi alla scoperta di questo fantastico mondo.
Prima di decidermi all’acquisto avevo letto diverse recensioni nel web e la maggior parte erano decisamente negative, ma nella vita da lettrice ho imparato che non sempre bisogna lasciarsi influenzare. I gusti sono soggettivi, come lo sono per tante altre cose, e trovo che il bello della lettura sia anche questo: scoprire nuovi libri, magari anche quelli che non prenderemo mai in considerazione, senza aspettarsi troppo. Solo il piacere di leggere e provare a vedere se può stupirci. Anche perchè in questo caso parliamo di un libro lontano anni luce da quello a cui sono abituata ora a leggere. E per fortuna che ho ascoltato il mio sesto senso da lettore. Non si sbaglia poi così tanto, a differenza di altre “situazioni” nella vita reale.
L’ho amato e l’ho fatto con tutta me stessa, mi sono lasciata cullare dalle parole del nonno di Jacob e ho visualizzato ogni singolo bambino speciale. Ho fantasticato su quella casa, immaginando ogni dettaglio di quelle stanze, ho dato un volto e un corpo alla direttrice, e mi sono persa in quel mondo dove il tempo si è fermato per sempre.
Da leggere? Certo che sì e prima del film che uscirà nelle sale il 15 dicembre 2016.
Qui sotto il “famoso” trailer che crea dipendenza.
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