Perchè Maddy si è buttata giù dal tetto della biblioteca? Cosa le mancava per essere felice? Eppure aveva tutto.
Queste sono solo due delle infinite domande che si pongono Brady ed Eve. Lui è rimasto vedovo, un uomo costretto a prendersi cura della casa e di una figlia adolescente. Lei è “l’orfana”, la ragazzina costretta ad affrontare il mondo senza uno dei suoi pilastri e a conoscere meglio un padre. Il lutto diventa il tema centrale del romanzo, che dà voce a tutto il resto e mette in moto una serie di meccanismi umani per superare il dolore. Non è facile fare il padre, soprattutto se ti sei sempre occupato poco e niente della casa e di conoscere la tua figlia ormai adolescente, e non è facile per una figlia avere solo un padre con cui confidarsi e chiedere aiuto. Soprattutto se si parla di ragazzi e di argomenti al femminile. In tutto questo caos resta un punto fermo, ed è Maddy. Sì, perchè lei non li ha lasciati ancora del tutto, è lassù da qualche parte a guidarli e a fare in modo che la sua assenza diventi una nuova partenza.
Si tratta di un romanzo a più voci, dove ogni personaggio viene caraterizzato al meglio e si incastra perfettamente nella vita degli altri. All’inizio può creare un po’ di confusione, ma vi assicuro che si tratta solo di un breve momento perchè poi non ne potrete fare a meno. Il lettore ha bisogno di risposte, ha bisogno di indagare e spiare ogni personaggio per capire e per darsi una valida ragione per il gesto disperato di Maddy. Sempre se di gesto disperato si può parlare…
Una lettura che mi ha coinvolto a 360 gradi, non c’è niente fuori posto, non ci sono false speranze o sentimenti ingigantiti, c’è semplicemente una famiglia che ha bisogno di ritrovarsi.
Bello, toccante, emozionante, graffiante, contiene i migliori ingredienti per un romanzo che vi entrerà nel cuore.
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