Buona domenica, come state?
Oggi voglio condividere con voi la recensione del romanzo Fiat 1100 ma anche un’altra bella notizia, almeno per me.
La casa editrice mi aveva proposto di moderare la presentazione al Circolo dei lettori e io all’inizio ero un po’ titubante ( sono piuttosto introversa), ma poi ho deciso di accettare e lanciarmi in questa avventura.
Inutile dire che all’inizio ero emozionatissima ma dopo un po’ mi sono calata nella parte e mi sono anche divertita.
Ho avuto il piacere di conoscere le autrici, che ringrazio ancora per la loro gentilezza, e scoprire tante cose su di loro e sul romanzo che hanno scritto insieme.
Fiat 1100 è il romanzo pubblicato da Harlequin Mondadori e scritto dalle autrici Gisella Colombo e Carmelita Fioretto. Entrambe legate a Milano e per questo città che fa da sfondo al loro libro.
Fin dalla prime pagine entriamo nel vivo della storia e conosciamo Anna, la nostra protagonista.
Milano, inizi anni ’60. Una domenica come tante, un giorno come un altro, una giovane coppia di fidanzati passeggia per le vie di Milano, si specchia nelle vetrine e si reca al bar storico “Al Camparino” per fare un aperitivo. Ed è proprio lì che succede qualcosa.
C’è qualcosa che turba Anna, si sente soffocare, si guarda attorno e desidera solo fuggire da quel luogo e dal suo fidanzato.
Le autrici sfruttano l’idea delle due uscite del bar Camparino per mettere Anna davanti a un bivio… quale strada prenderà?
Fiat 1100 è un romanzo che mi aveva conquistato fino dalla data di uscita perchè presenta le tre caratteristiche che mi spingono ad acquistare un romanzo a scatola chiusa: titolo, copertina e trama. Amo leggere romanzi ambientati in Italia e anche non contemporanei, e in questo caso gli anni 60 mi sono cari perchè è il periodo che sono nati i miei genitori.
Il romanzo è scritto a quattro mani, a differenza della maggior parte di quelli che troviamo in commercio, e trovo che sia una scelta ancora più coraggiosa. Scrivere a quattro mani non è così semplice perchè significa affidarsi a un’altra persona, ed è un atto di fiducia, stima e rispetto reciproco. Deve instaurarsi un feeling particolare per condividere insieme una storia.
Per la stesura del romanzo le autrici si sono divise le parti ed è possibile riconoscere il cambio di penna nei due percorsi che farà Anna.
Fiat 1100 è un romanzo in perfetto stile Sliding Doors perchè porta Anna di fronte a un bivio e alla possibilità di due strade da prendere. Una strada significa continuare la sua vita di coppia, e intraprendere quelle tappe”standard” di una donna. Una routine quotidiana a coprire il ruolo di moglie e madre.
L’altra strada è, invece, meno prevedibile, meno abitudinaria e anti-conformista. Una vita fatta di viaggi, di esperienze, di possibilità di fare carriera e anche la voglia di mettersi in gioco.
Credo che tutti noi abbiamo vissuto un momento analogo nella nostra vita, di trovarci di fronte a delle scelte importanti da fare e non sapere cosa fare. Magari al momento della scelta siamo soddisfatti, ma poi non sappiamo come le circostanze attorno a noi possono cambiare e mutare quella decisione. O forse siamo solo noi a cambiare.
Anna può essere una di noi, una donna alla ricerca di se stessa e di una vita all’insegna dei propri desideri.
Ho impiegato una giornata a leggere questo romanzo, è vero che i libri li divoro, ma questo per farvi capire come le pagine scivolavano via, fino ad arrivare a quel finale inaspettato. Personalmente ho preferito il percorso meno prevedibile che farà Anna, proprio perchè ricco di avvenimenti e di possibilità.
Vi lascio qui sotto due foto ( scusate la pessima qualità) della presentazione del romanzo. Sembro rilassata ma è tutta apparenza.
Abbiamo avuto un pensiero comune, gli anni ’60, i miei genitori e il mio desiderio di viverci almeno per un giorno. Il romanzo lo trovo davvero interessante, credo proprio che lo leggerò.
Condivido il tuo parere sulla scrittura a quattro mani, molto coraggiosa, ma devo anche ammettere che fino ad oggi sono rimasta colpita dai libri scritti così, li trovo ricchi di idee e originali.