Buon lunedì a tutti, come state?
Sto cercando di riprendere in mano tutte le recensioni arretrate e di smaltirle un po’ per volta. Oggi voglio parlarvi di un romanzo uscito il mese scorso in Italia e pubblicato dalla casa editrice Giunti.
A time for dancing vi dice qualcosa? Bene, ora ve ne parlerò.
A time for dancing è il romanzo d’esordio di Davida Wills Hurwin, ispirato a una storia vera, pubblicato in America nel 1997 e diventato poi un film qualche anno più tardi.
Avevo solo quattordici anni quando è uscito il film e mi ricordo benissimo quante lacrime ho versato. Sarà forse anche l’età, molto più vicina a quella dei protagonisti, ma era riuscito a entrarmi dentro e lasciarmi una sensazione di smarrimento alla fine. Il ricordo di quella ragazza così giovane e segnata da un destino inevitabile, mi ha accompagnato per tanto tempo e credo di avere ancora il dvd da qualche parte a casa.
Quando mi è stato proposto di leggere questo romanzo ( non sapevo che il film prendesse spunto da un libro), ho accettato senza alcun ripensamento ed ero convinta che l’avrei adorato… purtroppo non sempre le aspettative vengono accontentate.
A time for dancing è la storia di due giovani amiche, due studentesse e due aspiranti ballerine che condividono ogni momento della loro giornata. Jules e Sam sono amiche per la pelle, affrontano ogni difficoltà di questa giovane età insieme e sembra che niente possa scalfire la loro amicizia con la A maiuscola.
Il romanzo si articola a pov alterni, dove andiamo a conoscere meglio le due protagoniste. Il lettore entra subito nel vivo della storia, si avvicina a Sam e Jules e fa il tifo per loro. Viene condotto per mano dentro la loro scuola, durante le ore di lezione di danza, nelle feste liceali e nel conoscere i loro primi amori. La scrittura è semplice e scorrevole, per questo non si fa difficoltà a divorare il romanzo in breve tempo e a non trovare troppi punti di rallentamento.
Come dicevo prima, c’è qualcosa che non sono riuscita a digerire. Sicuramente la mia età, che non coincide più con quella dei personaggi, ha solo alimentato un distacco con loro. Più andavo avanti e più percepivo questa differenza di età e non riuscivo a trovare punti in comune con Jules e Sam. Ho avuto la stessa sensazione leggendo Colpa delle stelle che in qualche modo affronta una tematica simile: la malattia.
La vita è fatta di capitoli imprevedibili e nessuno di noi può prevedere cosa ci riserverà il futuro. Sicuramente il cancro non era qualcosa che Jules aveva preventivato, soprattutto alla sua giovane età. Il romanzo racconta della malattia di Jules e di come cerca di affrontarla, conosceremo meglio anche la madre e la dottoressa che la segue in cura, e il lettore cerca di condividere il suo dolore.
In alcuni passaggi mi sono presa carico della sua sofferenza, avevo gli occhi lucidi, ma per la maggior parte del tempo ero distaccata. Forse perchè ultimamente esistono in circolazione troppi romanzi che affrontano questo tema, e ormai sembrano tutti un po’ una fotocopia, o forse la colpa è dell’autrice che non ha trovato le parole giuste per toccare le corde del mio cuore.
Sono dispiaciuta perchè mi aspettavo un romanzo all’altezza del film che mi ricordavo, ma tutto sommato non si è dimostrato una lettura così spiacevole. Probabilmente sarà apprezzato da un pubblico giovanile o dagli amanti di John Green.
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