La scorsa settimana ho fatto una presentazione del mio ultimo romanzo e, tra le tante altre domande, mi è stato chiesto: “Perchè hai scelto di far finire il libro in quel modo? Non pensi di aver deluso le aspettative delle lettrici romantiche?”. Ed è stato qualcosa che mi ha portato a riflettere, e non solo in quel momento. Se da un lato i libri sono fatti per sognare, per evadere, perchè è considerato sbagliato raccontare qualcosa di diverso dalle aspettative? La vita vera, quella che viviamo, non è sempre una favola rosa racchiusa tra le pagine di un libro, ma è molto più complicata. Leggiamo per molteplici motivi e capita che leggiamo per trovare delle risposte, per confrontarci con altri personaggi che hanno affrontato i nostri problemi e che possono regalarci la speranza. Ecco, nel romanzo di Francesco Gungui ho trovato la risposta alla domanda che mi era stata fatta. A volte c’è bisogno di verità, di autenticità e concretezza, il sentirsi emotivamente coinvolti da qualcosa che è tangibile. Il protagonista che ha creato l’autore è un uomo a 360 gradi, un uomo “umano”, che affronta la vita con i suoi pregi e i suoi difetti. Non si vergogna di apparire debole o di risultare troppo forte, lui è così com’è, prendere o lasciare. Forse non è il principe azzurro che eravamo abituate a sognare da bambine, anche perchè poco condivide con lui, ma è un uomo contemporaneo, che vuole quello che sogniamo un po’ tutti: avere una relazione stabile, mettere su famiglia e avere un lavoro che possa garantirci di vivere.
Una storia che potrebbe sembrare leggera, scorre velocemente e la parola fine arriva troppo presto, ma al tempo stesso è potente e riflessiva. Un perfetto antidoto per tutte quelle persone che si trovano in bilico, a metà strada tra quello che hanno perso e quello che vorrebbero.
Franz, il nostro protagonista, lavora come editor per una prestigiosa casa editrice e la sua storia d’amore è in crisi. Non è qualcosa che è stato previsto nella tabella di marcia, ma semplicemente quel “colpo di scena” o, meglio, “la cicogna disorientata”, ha cambiato i piani. Così, dopo una serie di tentativi falliti, la sua compagna dice basta ed esce, così come era entrata, dalla sua vita. Come se non bastasse, perchè la sfiga ci vede sempre benissimo, Franz rifiuta un manoscritto che diventa un best seller. Ed è un attimo ritrovarsi single e senza lavoro, ma con tutto il tempo del mondo per reinventarsi.
Ho letteralmente divorato questo romanzo perchè ci parla di un mondo senza filtri, che mostra tutte le sue debolezze, gli errori perdonabili e imperdonabili e crepe sulla superficie. Ed è bello vedere il mondo visto da un lato diverso, che è quello raccontato da un uomo che ha l’età “giusta” per progettare la sua vita. Non è più un ragazzino, ha la maturità per prendere delle decisioni, per non raccontarsi delle bugie e per acchiappare il futuro che ha immaginato.
Lo sappiamo che la vita è dispettosa, che non ama indossare gli stessi abiti, si stufa e, a volte, fa arrabbiare. Però esiste ed esistiamo anche noi, e non possiamo fare altro che rivedere le nostre priorità, guardare il mondo con occhi nuovi e trovare sempre quell’ingrediente segreto che viene chiamato ottimismo.
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