Il trauma di un lettore? Allungare la sua wishlist e non riuscire a smaltirla. Ed è così, perchè ogni giorno vengono pubblicati nuovi libri e diventa difficile non perdersi per strada, o non fare i conti con le proprie tasche.
A volte, però, succede che un libro riesca a trovarti senza che tu l’abbia cercato, e non puoi fare altro che accoglierlo e leggerlo.
Attraverso i miei piccoli occhi è il romanzo di Emilio Ortiz, pubblicato in Italia dalla casa editrice Salani, che è diventato un vero e proprio caso editoriale in Spagna.
La particolarità di questa storia è da cercare sia nell’autore che nei protagonisti, perchè autore e protagonista coincidono. O meglio, l’autore è uno dei due personaggi principali di questa storia. Nella realtà Emilio Ortiz è un uomo non vedente, che ha perso la vista dopo l’adolescenza e si è rifugiato nell’aiuto di un cane guida. Cross è solo un cucciolo di Golden Retriever quando incontra Emilio, ancora poco abituato al distacco dalla vita di prima e ad accettare un nuovo padrone. Seppure con qualche difficoltà iniziale, tra i due si instaurerà un rapporto strettissimo che andrà oltre il reale bisogno quotidiano. E da queste premesse prende vita Attraverso i miei piccoli occhi.
Questo romanzo è liberamente ispirato dall’esperienza che Emilio ha vissuto con il suo cane, tanto da decidere di raccontare agli altri quanto sia importante l’aiuto di un cane guida e quanto il loro amore possa essere smisurato. Il concetto base che ruota attorno a tutto il libro è: capirsi attraverso i loro occhi. Perchè, quando un legame diventa così speciale, basta solo uno sguardo e le parole restano suoni inutili.
Attraverso i miei piccoli occhi è un libro che si legge in poche ore, una volta iniziato non riuscirete a metterlo giù perchè la curiosità è troppa. Sicuramente è un romanzo che non mi sento di consigliare a tutti, perchè se non amate gli animali o se non siete parecchio sensibili all’argomento, rischierete di trovarlo lento e difficile da terminare. Anche se io ho tutti i requisiti che vi accennavo, ho fatto fatica a “digerire” alcune scene troppo dettagliate e, passatemi il termine, noiose. Capisco l’intento della storia e la difficoltà nel gestirla, ma quando si entra troppo nello specifico c’è sempre il rischio di far distrarre il lettore. Tolta questa parte negativa, direi che il romanzo mi ha conquistato.
Soprattutto le pagine finali, scritte sotto forma di lettera, sono state devastanti per il mio cuore e per i miei occhi. Sì, sono una fragile romanticona e bastano poche parole per mettermi ko.
In queste pagine viene raccontato il sigillo d’amore tra padrone e cane, un sigillo che Cross rispetterà finchè potrà e finchè sarà in vita. Anche se Cross non ha chiesto di nascere per questo compito, lo ha fatto e l’ha sempre fatto con quello spirito giocoso e da cucciolo che lo contraddistingue. Mario e Cross dividono le gioie e i dolori della vita, le cose più belle ma anche quelle più brutte, ma sempre insieme. Cross ha gli occhi per vedere il mondo che lo circonda, anche quelle più piccole sfumature che noi umani non riusciamo a cogliere, e lo trasmetterà a Mario. Ci viene raccontato di un mondo che non spesso è quello giusto, che non riesce ad abbandonare alcuni pregiudizi e ad adattarsi a chi è diverso.
Resta una lettura che ti riscalda il cuore con la sua verità.
Dimenticavo di dirvi una cosa:
Se avete un cane e siete su Instagram, potete partecipare a un concorso nato da una collaborazione con Iggers Italia e con il sito di D della Repubblica. Basterà condividere una foto che racconti il legame che vi lega al vostro cane, utilizzando l’hashtag #attraversoituoipiccoliocchi. Le più belle ed emozionanti saranno pubblicate in una gallery del femminile di Repubblica.
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