Ciao lettori,
eccoci al primo appuntamento del 2017 con la rubrica in collaborazione con Baba. Se vi siete persi il primo post, qui avete la possibilità di leggere di cosa si tratta, e magari prendere qualche spunto di lettura.
Siete curiosi di sapere cosa abbiamo combinato io e Baba?
Cara Baba,
mancano pochi giorni alla fine di febbraio e devo dire che questo 2017 sta facendo un po’ troppo il biricchino per i miei gusti. Sia chiaro, sono passati solo due mesi dall’inizio dell’anno nuovo, ma io non riesco a evitare di fare già un piccolo bilancio. Devo dire che febbraio mi ha regalato una carica in più, a volte è stato un po’ dispettoso, ma tutto sommato mi ha donato delle giornate piacevoli. Oggi la giornata è stranamente calda, sono stata costretta a tirare giù la cerniera del piumino per trovare un po’ di sollievo. Ti capita mai di non sapere come vestirti o comportarti quando scoppia un caldo improvviso? Che ne so, il giorno prima c’era la nebbia, la temperatura si aggirava intorno allo zero, e poi di colpo il caldo. Ti giuro, a me manda in crisi perchè se mi vesto troppo leggera ho freddo, ma se tengo sciarpa e piumino rischio di fare la sauna. Tralasciando l’argomento meteo, ti scrivo questa lettera mentre sono in macchina, ho fatto partire la registrazione audio e, una volta a casa, mi occuperò di trascrivere il tutto. Sto tornando a casa dopo essere stata al cimitero, ed è successa una cosa stranissima che solo a raccontarla mi fa venire i brividi. Sono convinta che, a volte, cambiare la strada che uno è abituato a fare, può portare a delle novità. E questa visita al cimitero mi ha portato a soffermarmi sull’importanza delle piccole cose e di ringraziare a fine giornata per qualcosa che ci è stato regalato.
Prima di leggere questo libro, non avevo idea che praticavo la Hygge già da diverso tempo. E non ti nego che forse è uno dei motivi che mi ha spinto a prendere tra le mani questo volume. In qualche modo il mio inconscio è stato chiamato. Ora ti domanderai: sì, va bene, ma che significa la parola Hygge?
Adesso te lo racconto.
Sono sicura, perchè ti conosco, che anche tu utilizzi giornalmente questa pratica. E lo fai involontariamente, in ogni momento della tua giornata. Vivi secondo la Hygge quando accendi una candela, quando chiacchieri per ore con una tua amica, quando accarezzi il tuo cane, quando la sera ti siedi a tavola con la tua famiglia, quando compri un oggetto per la tua casa, quando ti prepari una cioccolata e ti metti comoda sul divano. Insomma, sono tutte azioni, donate o ricevute, che ci portano una sensazione di benessere e di pace. Stiamo bene con noi stessi e, quindi, riflettiamo questo stato di benessere anche con chi/cosa ci circonda. Non esiste qualcosa di giusto o sbagliato, non ci sono regole per imparare questa pratica, il tutto sta nel trovare individualmente che cosa ci fa stare bene, che cosa ci spinge a sentirci “a casa”.
Questo concetto si è diffuso a macchia d’olio nell’ultimo periodo, ma in realtà si tratta di una pratica che ha lontane origini e che i Danesi la conoscono alla perfezione. Lo sapevi che la Danimarca è considerata una delle nazioni più felici al mondo?
In questo piccolo volume, l’autrice Louisa Thomsen Brits, ci spiega il concetto e come vivere con più consapevolezza la Hygge. Il segreto sta nell’abbandonarsi a uno stile di vita semplice, ricreare uno spazio interno dove ci sentiamo a nostro agio, una casa creata su misura per soddisfare il nostro benessere e quello delle persone vicine. Si tratta della necessità di scavare dentro di noi e catturare tutte quelle piccole cose che ci fanno sorridere a fine giornata, ricreare un momento solo per noi e per volerci più bene. Ci fai mai caso a come ti senti dopo che ti concedi qualcosa che desideravi? O come ti senti quando stacchi dallo stress, dal mondo là fuori, da tutte le tue preoccupazioni e ti godi il momento? Lo so, è difficile trovare un compromesso con il ritmo della nostra frenetica vita, ma è indispensabile farlo per vivere e non per sopravvivere.
Al di fuori della casa, invece, occuparsi di vivere al meglio la sfera dell’amicizia, del lavoro, delle relazioni tra persone. Insomma, in questo libro troverai una serie di suggerimenti, scritti senza alcuna presunzione di voler insegnare qualcosa, da provare a mettere in pratica per raggiungere quel benessere di cui ti parlavo. Probabilmente saranno cose scontate, ma se uno non le ha mai messe in pratica, vuol dire che forse non sono così scontate come uno pensa.
Questo volume resta un piccolo gioiellino che consiglio a te come ad altre persone, perchè è stato scritto con il cuore, con una penna che regala tranquillità e bellezza. Troverai tantissime citazioni a tema, stupende immagini, e delle parole chiave che racchiudono la parola Hygge.
Oddio, ma quanto ho scritto? Spero di non averti annoiata, non voglio avere sulla coscienza l’immagine della tua faccia stampata sulla tastiera del pc!
Ora sono troppo curiosa di leggere la tua lettera, clicco qui?
Ehi ciao amica bella, mi hai aperto un mondo, io non ho mai sentito nominare il termine Hygge, eppure suona così rassicurante! Io purtroppo per me e per chi mi sta intorno sono una persona molto nervosa e imparare a prendermi cura della mia serenità sarebbe proprio utile oltre che piacevole, terrò in considerazione il tuo consiglio, anzi voglio subito quel libro!
Per quanto riguarda il non sapere come vestirsi a causa del clima mi capita tutti gli anni, infatti indovina? Ho il raffreddore, preso domenica perchè troppo poco coperta. Argh…
Ciao Lucrezia, ma quanto mi piacciono queste lettere che vi scambiate… sempre di più! Io credo di essere una di quelle persone che ha sempre messo in pratica la Hygge senza sapere che si chiamasse così… se non lo facessi credo finirei ai matti in mezza giornata! Certo che però mi hai messo curiosità con questa cosa strana che ti è successa…!
:Ciao Nadia e grazie per essere passata:) Che bello, anche io la penso come te!
Eh, una cosa strana ma bella nella sua singolarità 🙂