Buona domenica a tutti, come state?
La primavera è finalmente arrivata e fuori fa caldissimo, anche se in realtà non posso davvero lamentarmi per questo inverno che ci ha concesso una tregua. Ho ripreso a leggere con più costanza e sto cercando di smaltire un po’ di libri “vecchi”, quindi la mia attenzione è caduta su Agnes Browne ragazza ripubblicato di recente dalla casa editrice Beat.
Voglio partire già mettendo le mani avanti: non mi è piaciuto!
Ok, ora sto già sentendo un mormorio di sottofondo e un coro di “buuuuu” o “ma sei pazza?”, e probabilmente molti di voi me ne diranno di tutti i colori… però è così e non posso farci niente.
Qualche mese fa, spinta da tantissime recensioni positive, ho deciso di recuperare Agnes Browne mamma. Anche in quel caso il libro non mi ha soddisfatto al 100%, ma nel complesso si è rivelato interessante, a tratti divertente e a tratti drammatico. Insomma, in poche pagine ho trovato una bella idea, un personaggio forte, e una scrittura lineare e scorrevole.
Quindi ho scelto di non seguire l’iter canonino delle pubblicazioni e di leggere direttamente l’ultimo romanzo pubblicato, proprio per vedere se riuscivo a capire il perchè di tante cose ed entrare più in sintonia con i personaggi. Forse avrò fatto male? Non lo so, di certo mi è passata la voglia di leggere anche gli altri volumi.
Mi sento di giustificarmi, voglio trovare tantissime scuse per darmi una spiegazione, mi sforzo nel ripetermi “Non era il momento giusto” o “Rileggilo più avanti e vedrai”, ma tanto so che ormai non potrà cambiare la prima impressione.
Il lettore viene catapultato negli anni ’30 all’interno del Jarro, un quartiere a Dublino. Qui conosceremo meglio il personaggio di Agnes e anche, grazie a una serie di flashback, i genitori della stessa Agnes, Connie e Bosco Reddin. Si respira l’atmosfera di una Dublino proletaria e della sua gente, si sente il peso di una famiglia che lotta contro le avversità del tempo, si vede una bambina che deve crescere troppo in fretta. Tutto questo è solo un piccolo ritaglio dell’infanzia e adolescenza di Agnes,concentrato in circa 200 pagine, prima di conoscerla come moglie, come madre e come nonna. Infatti la saga si compone di ben quattro volumi, e Agnes Browne ragazza è l’ultimo scritto e pubblicato. Torno a ripetere, non credo che sia stato questo il problema ma più una mancanza di empatia con i personaggi. Non ho nulla da rimproverare alla storia, i protagonisti sono ben caratterizzati, è scritta bene, non ha punti morti, è ben sviluppata ma c’è comunque qualcosa che non mi ha convinto. Lo so che il romanzo smorza i momenti drammatici con temi più divertenti, e forse è stato proprio questo il mio problema principale. Ho trovato molte battute troppo forzate, l’intento di metterci ironia anche dove non serviva, linguaggio a volte scurrile e fuori luogo, atteggiamenti di Marion che mi hanno infastidito e altrettanti comportamenti di Agnes che avrei evitato. Il potenziale c’è tutto e le descrizioni sono davvero un punto di forza perchè vedevo la storia davanti ai miei occhi, ma tutto è rimasto lì. Agnes è una donna che è cresciuta troppo in fretta e ha cercato sempre di tirare fuori le unghie per andare avanti, ha affrontato le difficoltà con il sorriso ed è per questo che rappresenta un personaggio tanto forte e amato dai lettori. La sua ironia, la sua positività e la sua stranezza sono alcune delle caratteristiche che la rendono speciale e che spingono il lettore ad amarla… io sarò diversa, sarò fatta male ma ci sono riuscita solo fino a un 60%.
In questo concentrato di 200 pagine posso dire di aver amato più il ricordo e la storia dell’amore tra Connie e Bosco, che la crescita, l’adolescenza, il rapporto con la sorella, l’amicizia con Marion e il matrimonio di Agnes.
Chissà, magari un giorno mi deciderò nel prendere in mano anche gli altri due volumi e terminare la saga. Sono certa che nessuno si risentirà del mio giudizio e tantomeno l’autore.
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