Incontriamo Silvia Montemurro, autrice per la Sperling & Kupfer con il suo nuovo romanzo Cercami nel vento, che ci racconta qualcosa di sè e del suo lavoro.
Ciao Silvia e grazie per la tua disponibilità. Iniziamo con una domanda semplice per aprire l’intervista: chi è Silvia Montemurro?
E la definisce una domanda semplice! 😉 Silvia è una ragazza di 28 anni, che non accetta di essere tanto cresciuta e che fin da piccola aveva solo un sogno: scrivere. Crescendo, i sogni sono diventati tanti, ma la scrittura rimane il punto fisso, attorno a cui ruota tutta la mia vita. Che altro potrei dirti? Vivo a Chiavenna, una bellissima cittadina protetta dalle montagne, ho una dolce cagnolina di dieci anni e un gattaccio nero, a cui voglio un mondo di bene. Insegno teatro e scrittura creativa ai ragazzi e mi piace ballare. Ho una folle passione per i libri, ne inizio tre insieme e spazio tra i generi più diversi. Sono una curiosa cronica e un’irrequieta dalla nascita.
Cercami nel vento è il tuo secondo romanzo e prima pubblicazione con la casa editrice Sperling & Kupfer. Vuoi raccontarci il perché di questo titolo e chi sono i protagonisti del tuo romanzo?
Il vento è il vero protagonista del romanzo. E’ lui che muove l’amore, i pensieri, i sogni dei miei personaggi. C’è sempre una persona che “cerchiamo nel vento”, qualcuno che ci sfugge e che dobbiamo inseguire, qualcuno che non c’è più e che usa la brezza per sfiorarci ancora il volto. I miei protagonisti, come me, seguono il vento e ne riconoscono la potenza. Camilla è una violinista, ha vent’anni e studia al Conservatorio. Non ha ancora trovato l’amore, ma lo cerca con tutte le sue forze ed è sicura che quando arriverà sarà pronta ad accorgersene. Teo piomba quasi per caso nel paesino di Camilla. Lui è sardo e ha un passato difficile alle spalle, che non è ancora pronto a condividere con nessuno. Teo e Camilla sono profondamente diversi, ma gli opposti si attraggono e prima che se ne possano rendere conto, tra loro nascerà un bellissimo sentimento.
Quanto hai dato e quanto hai preso dai tuoi personaggi?
Camilla è una mia amica, ormai. Mi ha tenuto compagnia in un periodo un po’ complicato e abbiamo molto in comune: anche io suonavo il violino e anche io sognavo l’amore con la A maiuscola. Teo è la parte cinica di me, quella che pensa “meglio soli” e che non vorrebbe lasciarsi scoprire da nessuno. Più scrivevo questa storia, però, più i personaggi si ribellavano e prendevano vita. Mi hanno insegnato che bisogna sempre rischiare, per amore. Mi hanno fatto capire che i rapporti spesso hanno più sfumature di quello che uno pensa, e che si possono amare molte persone, ma solo una è quella che ti ruberà il cuore. In definitiva mi hanno regalato moltissimo e non so se sono pronta ad abbandonarli.
Molti libri sono ambientati all’estero perché sembra un ingrediente fondamentale per far sognare i lettori. E invece un paese della provincia di Milano fa da sfondo al tuo ultimo romanzo, qual è il motivo di questa tua scelta e, soprattutto, perché hai deciso di usare anche la Sardegna come luogo di origine di Teo?
Ho scritto questo romanzo mentre ero all’estero: in Australia, precisamente. Mi mancava tutto, dell’Italia. Non c’è come andare via per scoprire quanta bellezza ci sia nel nostro paese. Avrei potuto approfittarne e ambientare un romanzo dall’altra parte del mondo, ma non l’avrei sentito mio. Parlare dell’Italia, in modo particolare delle mie montagne, ma anche di Venezia, luogo che amo moltissimo, è stato un modo per sentirmi a casa.
Teo viene dalla Sardegna perché è un’isola in cui sono stata più volte e dove ho lasciato un pezzo di cuore. Il mio primo amore era sardo e Teo me lo ricorda moltissimo.
Come stai vivendo questi pochi giorni che ti separano dall’uscita ufficiale di Cercami nel vento?
Benissimo. Sono agitata e in trepidazione, ma c’è molto a cui pensare e questo mi distoglie un po’ dalla preoccupazione di come potrà andare questo secondo romanzo. Poi, a dirla tutta, ho trovato sui social dei lettori fantastici, che mi stanno accompagnando nel countdown in maniera favolosa, creando video e disegni e riempiendomi di domande. Abbiamo creato un gruppo su Whatsapp che si chiama proprio Cercami nel vento. Non mi sarei mai aspettata tanto calore da persone che non ho mai visto in faccia, ma si sa, i libri hanno anche questo immenso potere: uniscono le persone lontane chilometri.
Stai già lavorando a qualcosa di nuovo? Se si, puoi anticiparci qualcosa?
Cara Lucrezia, tu che sei una scrittrice sai meglio di me cosa vuol dire avere il pallino per le storie. Certo, sono all’opera da un pezzo. Altre storie mi attendono, altri personaggi non vedono l’ora di prendere vita sulla carta! E io sono felicissima di farli nascere e ascoltare le loro voci!
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