Questo vuole essere un post chiacchiericcio e anche un po’ ironico su una questione che mi tocca da vicino, e sto parlando dell’acquisto compulsivo di libri.
Avete presente il programma su real time “Sepolti in casa”? Ecco, quella è la fine che farò io. Già mi immagino tra 50 anni su una sedia a dondolo, con uno scialle attorno alle spalle, e circondata dai miei amati libri cartacei, mentre il mondo sarà andato avanti senza di me. A tutti gli effetti è una dipendenza, qualcosa di cui non posso fare a meno. Sento le dita pizzicare mentre navigo in rete e vado a caccia di libri da aggiungere alla wishlist, l’adrenalina che mi scombussola il corpo ogni volta che mi avvicino alla vetrina di una libreria e il passo che accellera verso l’ingresso. Per non parlare di quando il corriere suona il citofono o qualcuno mi regala una gift card( il sogno proibito di ogni lettore), perchè in quel momento non sono più in grado di intendere e di volere.
La sindrome dell’accumulo libri ha un nome e si chiama Tsundoku, termine giapponese nato in epoca Meiji ( tra il 1868 e 1912). Rilassati, non è una malattia, anche se così sembra per il mondo esterno, ma semplicemente siamo affetti dall’irrefrenabile voglia di acquistare libri in modo compulsivo, per poi impilarli un po’ come capita in giro per casa. Ed è così che iniziamo a riempire la nostra libreria, prima i libri sono ben ordinati in una singola fila, poi iniziamo a metterne qualcuno in orizzontale e poi la situazione ci sfugge di mano… la libreria diventa peggio di tetris, li impiliamo uno sopra l’altro sul comodino e su ogni ripiano libero della casa. Fino al giorno in cui ci guardiamo attorno e ci domandiamo: ma quante pile sono? Si moltiplicano durante la notte?
I titoli restano lì, si dividono tra libri che abbiamo letto, tra quelli che abbiamo riletto, tra quelli che abbiamo intenzione di leggere e quelli che forse non leggeremo mai. Perchè sì, ammettiamolo! Abbiamo anche libri comprati dall’entusiasmo del momento e lasciati marcire per anni sullo scaffale in attesa di ricevere l’illuminazione divina. Poveri illusi, non succederà mai!
Io non ho vizi, non fumo e non bevo caffè, e ogni tanto cado in tentazioni verso acquisti molto superficiali e prettamente modaioli, ma il vero amore resta quello per i libri. Credo che se avessi di fronte l’ultimo modello di borsa Chanel e la possibilità di spendere la stessa cifra in libri… be’, ci penserei un attimo.
I tempi sono cambiati e per noi lettori ogni luogo si traforma in una tentazione. I libri non si trovano più solo in libreria, ma anche andare alla posta o fare la spesa ci può indurre a compiere un gesto che NON avevamo intenzione di fare: comprare un libro. Giuro che non comprerò più un libro prima di smaltirne altri 10. A qualcuno suona famigliare? Be’, se ci riuscite buon per voi, magari scrivetemi tra i commenti la ricetta magica per resistere. Ma poi, come se non bastasse, siamo nell’era del digitale, dell’usato, degli scambi e maledetto il giorno in cui ho scoperto il piego di libri che costa solo 1.28€. 1.28€ capite? Posso inviare a un altro lettore un libro che non mi è piaciuto e in cambio averne un altro, e tutto questo mantenendo inviariato il numero dei libri in casa. ( ps. nessuno noterà mai niente, a parte il postino che inizierà a odiarvi).
Andare a fare la spesa si trasforma in un appuntamento delizioso perchè tu sai già dove andrai a guardare. Che te ne frega se hai i minuti contati o una lista della spesa che ti attende, l’urgenza è catapultarti nel reparto libri e approfittare dello sconto del 15% che fanno nei supermercati. Guardi, tocchi, sfogli e intanto il tempo passa inesorabile e solo quando avverti il cellulare che suona e vedi l’orario, allora capisci che è tardi e devi fare tutta la spesa in 5 minuti o dovrai giustificare al compagno/marito/genitori il perchè di tale ritardo. Ma poi il giorno dopo ti ricordi che devi andare a pagare una bolletta e come se non bastasse vedi che hanno messo un intero reparto libri, e anche qui con lo sconto. E tu che fai? Mica puoi lasciarlo lì quel libro che tanto desideravi.
E arriva l’estate ed è tempo di viaggi. Bene, siamo tutti pronti alla partenza. Macchina carica, stanchezza accumulata, dosi di redbull ed ecco che devi andare in bagno. Il tuo fidanzato già sbuffa e non comprende il bisogno fisiologico di andare in toilette dopo 30 minuti di viaggio, ma sa che è meglio per tutti far morire lì il discorso e ti aspetta in auto. Tu entri e fai la persona seria di andare in bagno, perchè in fondo ci devi andare davvero, ti metti le mani tipo paraocchi ma ormai tu li hai fiutati. Il profumo della carta lo avvertiamo a km di distanza e quindi ecco che magicamente non senti più alcun stimolo e ti lasci trasportare ad acquisti compulsivi. Cerchi di capire quanto spazio hai in borsa per comprare e nascondere, anche perchè poi dovresti giustificarti e non ne hai davvero voglia, e in quel momento ti senti molto soddisfatta. Ti congratuli con te stessa perchè tanto nessuno capirebbe.
Grazie ad Anobii riesco ad avere una situazione abbastanza aggiornata della mia situazione, e ho fatto un rapido calcolo. Con una media di 2 libri a settimana, riuscirò a smaltire i miei libri cartacei tra circa 5 anni e nel frattempo non dovrei comprarne altri. Ah ah ah, sì, era una barzelletta. Il fatto di non comprarne altri, intendevo dire.
Comprare e accumulare libri diventa quasi una missione. E lo facciamo perchè ci fa stare bene, perchè è la nostra coccola quotidiana, perchè ci completa. E quindi non dobbiamo smettere se è qualcosa che ci rende felici, e pazienza se il resto del mondo non capisce… gli “alieni” sono loro 🙂
Bellissimo…tutto vero, e nonostante la distanza, tu sei testimone anche delle mia affezione da TSUNDOKU =D . Le mie pause pranzo, diventano magiche, invece di comprare il cibo, compro libri su libri…perchè magari la credenza vuota la posso concepire, ma la libreria senza libri ancora da leggere no. Quindi non si sa mai!
In una libreria diventiamo formiche e accumuliamo la nostra linfa vitale, respiriamo il profumo della vita, delle mille vite che viviamo leggendo, dei posti che visitiamo, dei personaggi che incontriamo…ed è così, non ci accontentiamo di vivere la nostra vita ma ci rifugiamo in quella degli altri, quando siamo stanche facciamo un salto in una delle nostre dimensioni parallele.
E pensare che c’è gente che non ha mai aperto un libro e che quindi si nega tutto questo…spero che un giorno tutti possano inciampare nel libro giusto e dare il via a questa fantastica sindrome che è dannosa solo per il nostro portafogli!
E comunque amica, ti confermo: tra la borsa e i libri, io sceglierei i libri 😉
Carissima, anche se non ci conosciamo devo dire che quanto hai scritto sembra descrivere a meraviglia la mia vita. Se avessi messo da parte i soldi spesi per comprare libri avrei una macchina ed un garahe nuovi… come minimo. Confesso che anch’io quando arriva il corriere coi libri acquistati on line sento una sorta di piacere difficilmente spiegabile… sperando di non offendere nessuno aprire il pacco di libri è come spogliare la donna amata:sai cosa ti aspetta, ma è sempre un piacere… che dire? Viva i libri e chi li ha inventati!